Il 2021 si concluderà tra poche ore.
E' quindi tempo di trarre qualche bilancio di un anno difficile, segnato dalla convivenza scomoda con una pandemia storica. Di questi tempi, nel 2020 uscivamo da un lockdown mai visto prima e ancora senza la sicurezza di vaccini efficaci mi ero dato un obiettivo sfidante, ma che potessi realizzare anche se le cose non fossero migliorate. E dal momento che amo molto studiare e imparare cose nuove, il mio obiettivo era di riuscire a leggere un libro alla settimana. Così oggi, facendo la lista di tutto quello che avevo letto nel 2021, ho constatato di essere effettivamente riuscito a leggere 52 libri in un anno. Anzi, probabilmente anche qualcosa in più, dato che non ho considerato i testi studiati per alcuni corsi, la serie di manualetti di Efficacemente che raccolgono gli articoli del blog scritti da Andrea Giuliodori ed alcuni libri che ho solo letto per metà e poi abbondonati per mancanza di interesse. Questa comunque è la lista completa:
A vederli tutti insieme sembrano tanti, ma ti assicuro che con un po' di tenacia e di strategia è un obiettivo fattibile. L'importante è stato aver definito il mio obiettivo ad inizio anno ed essermi dato un impegno giornaliero per affrontare la "sfida": leggere almeno 10 pagine al giorno (cascasse il mondo). In questo modo, avrei avuto la certezza che avrei letto almeno 3650 pagine di base. Poi ci sono stati giorni in cui ho potuto dedicarmi tranquillamente alla lettura ed il numero di pagine era maggiore. Inutile dire che ho sempre scelto libri che mi coinvolgessero nell'argomento o che mi potessero aiutare nel mio lavoro. Per completare la sfida, dato che non è sempre facile portare con sé un libro ovunque si vada, ho pensato di iscrivermi a Kindle per avere sempre a portata di mano uno strumento di lettura (il mio smatphone o l'iPad). Peraltro in Kindle c'è la possibilità di "affittare" gratuitamente fino a 10 libri complessivamente, cosa che permette di scegliere tra molti titoli senza appesantire il portafoglio. Avere in ogni momento della giornata la possibilità di leggere è stata sicuramente una opzione vincente: leggere qualche pagina mentre aspetti alla posta il tuo turno oppure mentre ti rilassi in riva al mare per qualche minuto mi ha consentito di sfruttare al massimo i tempi morti per completare il mio compito. Sempre nell'ottica di occupare più spazio possibile con il mio obiettivo ho poi scoperto l'utilità degli audiolibri. In realtà, avevo sempre avuto una certa diffidenza con questo strumento, ma una volta iniziato ad utilizzare questo servizio, ho scoperto la sua utilità. Oltre ad avere tantissimi titoli compresi nell'abbonamento, gli audiolibri ti consentono davvero di "leggere" in continuazione: in macchina, mentre porti fuori il cane per la passeggiata, mentre aspetti i figli fuori da scuola, mentre fai la doccia o quando fai colazione... I libri che nella lista sono in arancione sono stati infatti "ascoltati" (quelli che mi sono piaciuti di più, sono poi state anche comprati nella versione cartacea, dal momento che poter possedere un libro cartaceo sul quale annotare appunti e sottolineature è qualcosa che mi da una profonda soddisfazione). Insomma, se pensi che la lettura possa essere un tuo obiettivo per il 2022, il mio consiglio è: - datti un traguardo specifico (preciso, sfidante, ma raggiungibile) - pianifica quanto e quale tempo dedicare ogni giorno al tuo obiettivo - ricerca qualsiasi strumento utile che possa ottimizzare il tuo tempo (magari sfruttando un po' dei minuti o, forse, ore che passi ogni giorno a cazzeggiare sui social) A questo punto, se ti potesse interessare ti lascio anche la mio opinione su quali libri ho trovato più interessanti. Fuori classifica, inserisco tutti i libri del Dott. Filippo Ongaro, con il quale ho potuto certificarmi come LifeStyle Coach proprio nel 2022 e che sono stati i libri di testo sui quali ho studiato e anche un po' la "colonna sonora" del mio anno. Tra i suoi libri, per chi non conoscesse l'autore, ex medico degli astronauti e primo medico italiano certificato in medicina antiaging e ora coach di successo, potrei consigliare proprio l'ultimo libro ovvero "Scelte e sfide: Come affrontare ogni fase della vita e dare il meglio di sé" che mescola le tappe della sua vita con riflessioni di crescita personale per affrontare ogni fase della vita e dare il meglio di sé. Ongaro a parte, i tre libri che più mi hanno affascinato e interessato sono stati:
Insomma, visto che anche nel 2022 avremo da condividere le nostre vita con un virus pandemico, potrebbe essere un obiettivo da ripetere e che ti invito a darti. Ne uscirai comunque una persona più consapevole e probabilmente migliore. Al di là di quale sarà il tuo obiettivo per il 2022, ti auguro un anno nuovo ricco di emozioni positive e serenità. Francesco
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“Noi siamo i diretti responsabili di gran parte dello stress che ci affligge.
Non che non esistano eventi oggettivamente stressanti: catastrofi naturali, malattie, povertà, guerre, ingiustizie e vari prodotti della malvagità umana. Ma è altrettanto vero che i l nostro modo di interpretare i fatti, di valutare gli eventi — che è spesso distorto, errato, incompleto — non solo aumenta la sofferenza; ma a volte la crea addirittura dove non esisterebbe di per sé. La nostra valutazione degli eventi è spesso falsata, lontana dalla realtà, inefficace: come conseguenza produciamo reazioni inutili e inadeguate sul piano emozionale, in chiave comportamentale e dal punto di vista delle risposte fisiologiche. Ma perchè «falsiamo» la nostra valutazione cognitiva? Come è possibile ingannarsi da soli, oltretutto per andare incontro a maggiori sofferenze sul lungo termine? … Probabilmente il nostro cervello è «progettato» per privilegiare altri obiettivi rispetto a quello di rimanere pienamente in contatto con la realtà. È probabile che una delle priorità riguardi la salvaguardia dell'ego: per esempio, autoconvincersi che un obiettivo è irraggiungibile può servirci per evitare di esporsi o di rischiare di fallire. L'ego e l'auto-stima su cui si fonda (in modo forse troppo grossolano) la nostra identità personale sembrano avere più importanza della rinuncia a un obiettivo desiderato. È altrettanto probabile che pensare che il mondo ce l'abbia con noi possa proteggerci dal fare fatica, dal doverci impegnare. Oppure, nel caso di atleti, infortunarsi o non presentarsi alle gare permette di preservare un'immagine idealizzata di sé stessi. E ancora: non riuscire a trovare nessun aspetto positivo in un cambiamento comporta il vantaggio secondario dell'autocommiserazione. A volte la nostra valutazione cognitiva è falsata per ignoranza, perché non conosciamo i fatti, o perché siamo condizionati da qualche paura. Senza pretendere di poter sradicare tutti i condizionamenti insiti dentro di noi, credo che qualche modesta modifica alla propria valutazione cognitiva, in senso positivo, sia alla nostra portata. Un primo passo è quello di diventare consapevoli di come sia fatto il nostro sistema di convinzioni.” Le parole che hai appena letto sono tratte dal capitolo dedicato ad aumentare la resilienza del libro “Resisto dunque sono” di Pietro Trabucchi, psicologo ed esperto di prestazione sportiva, in particolare di discipline di resistenza. Un testo molto interessante che ti consiglio di leggere (o ascoltare se possiedi Audible) se vuoi comprendere come migliorare la tua resilienza e convivere più facilmente con lo stress. Questo brano mi ha colpito particolarmente, perchè senza troppi giri di parole spiega come mai molto spesso siamo bravissimi a cercare giustificazioni ai nostri comportamenti ingannando noi stessi, attraverso convinzioni non obiettive. Trabucchi, peraltro, continuando nel testo, prova a dare alcuni strumenti pratici per compiere una sufficiente autonalisi del proprio modo di vedere le cose, lasciando al lettore alcune domande pratiche da farsi per iniziare ad osservarsi con maggiore obiettività. Le riporto di seguito, per aiutarti a riflettere sulle tue convinzioni per cominciare a diventare sempre più consapevole delle tue scelte e di ciò che potrebbe concretamente un freno alle tue giornate e alla tua crescita personale.
Non ti resta che prenderti qualche minuto per riflettere con calma sulle risposte a queste domande per ricominciare a prendere consapevolezza con le tue reali potenzialità e abbandonare i limiti che la tua stessa mente ti pone. Riprendo il mio diario dopo qualche giorno di pausa.
Nella scorsa settimana, sembrava che gli astri si fossero allineati per riunire in pochi giorni una serie innumerevole di inconvenienti più o meno rilevanti. Così ho preferito non tirare la corda e tralasciare per qualche giorno social e web. In realtà, non credo alla "sfiga", nè tantomeno all'oroscopo (anche se mi diverte leggerlo). Semplicemente in alcuni periodi si accumulano diversi impegni e più impegni abbiamo più aumentano le probabilità che qualcosa vada storto. E siccome è molto difficile che ci sia solo una situazione in cui qualcosa vada storto, ecco che improvvisamente ti trovi a gestire più di un evento "negativo" in un breve lasso di tempo. L'equazione è semplice: le incombenze possono avere imprevisti, più impegni prendiamo più aumentano le probabilità di imprevisti. A volte capita per colpa nostra (non siamo stati in grado di dire "no" quando la nostra agenda si stava saturando), a volte capita perchè una serie di situazione non preventivate (lo slittamento di un impegno, il ritardo di una consegna, una situazione inaspettata....) fanno sì che più inconvenienti si accumulino improvvisamente. Tutto questo ci fa perdere il controllo della situazione. E perdere il controllo ci procura un fortissimo stress. Per riprendere il controllo, dobbiamo necessariamente rifocalizzarci su pochi obiettivi per volta, cercando di portarli a termine. In particolare, dobbiamo avere la lucidità di capire quali fattori sono influenzabili dalle nostre scelte e quali invece non dipendono in alcun modo da noi (evitando di investire troppe energie su quest'ultimi). In questi casi è bene sapere quale siano le nostre priorità. A partire dal proprio benessere personale. Non possiamo infatti fermare la tempesta (a volte non dipende da noi=, ma possiamo abbassare le vele e concentrarci solo nel tenere la barra dritta per non andare troppo fuori rotta. Voler a tutti costi tenere la direzione, tenendo le vele spiegate può diventare un rischio davvero troppo alto. Per questo, è fondamentale avere sempre bene in mente quali siano le priorità della nostra vita. In molti, mettono gli obiettivi lavorativi come traguardo principale, ma il lavoro non può mai essere il solo obiettivo. Famiglia, amore, relazioni, crescita personale, salute e svago devono sempre essere presenti nella nostra vita per renderla appagante e soddisfacente. Prendersi il tempo per riflettere su quali siano i valori e gli obiettivi su cui fondiamo la nostra esistenza, diventa fondamentale per comprendere a quali elementi non possiamo rinunciare e quali invece possiamo trascurare fintanto che il vento non calmerà le onde nei momenti in cui il mare è più agitato. In genere si pensa che sia l’ossigeno ad avere il ruolo predominante nella respirazione.
Tuttavia ciò che è realmente importante per il benessere, per migliorare le performance fisiche, per guarire molti disturbi e vivere più a lungo è l’equilibrio tra ossigeno e anidride carbonica nell’organismo. L’anidride carbonica, infatti, dilata i vasi sanguigni e permette così un maggiore trasporto di sangue ricco di ossigeno. Perché ciò avvenga, è necessario respirare di meno: il numero di respiri che si compiono in un minuto, infatti, influenza la quantità di anidride carbonica nel corpo. In genere. respiriamo in media circa diciotto volte al minuto. Tuttavia, si è visto che il numero di cicli respiratori in cui si può ottenere un equilibrio ideale tra ossigeno e anidride carbonica è di 6 respirazioni complete al minuto. Tradotto in termini pratici si tratta ri respirare effettuando una inalazione di 5 secondi seguita da una espirazione di 5 secondi. Non è un caso, che da secoli, meditazioni e preghiere seguano questi ritmi. Il ritmo del respiro è qualcosa che, da millenni, accomuna tutte le civiltà che si sono sviluppate sulla Terra. Nel 2001, l’Università di Pavia ha voluto approfondire questo tema, studiando la respirazione in gruppi di persone che recitavano alcuni mantra buddhisti e una versione originale del rosario cristiano, in latino. La ricerca evidenziò che il numero medio di respiri di ogni ciclo era pressochè simili nelle diverse pratiche. Corrispondeva, nel caso delle preghiere cristiane, a cinque respiri e mezzo al minuto, mentre si avvicinava molto a sei cicli al minuto, nei mantra buddhisti, nelle preghiere giapponesi ed in quelle dei nativi africani e americani. Si è quindi visto che la calma che le preghiere inducono deriva dallo "stato di coerenza" in cui il tuo corpo sprofonda durante la recitazione di queste preghiere, poiché il ritmo di 5,5 respiri al minuto si sincronizza perfettamente con i ritmi cardiovascolari. Questo ritmo viene definito "coerenza cardiaca" perché letteralmente è il nostro battito cardiaco, il nostro ritmo maestro, il più potente del nostro corpo, che entra in coerenza, in armonia. Respirando lentamente viene rilasciata più anidride carbonica nel sistema e l'anidride carbonica dilata i vasi sanguigni e li aiuta a trasportare più sangue in tutti i distretti del corpo. Questo permette all'organismo di sentirsi più energico ed efficiente. E anche molto più calmo. In effetti, questo potrebbe essere uno dei motivi per cui le preghiere si sono evolute nelle loro forme attuali e perché le persone sono da sempre sensibili ai messaggi spirituali durante un rito religioso, come una meditazione buddista collettiva o la recita del rosario. Entrare in coerenza cardiaca permette infatti all'organismo di vivere un'esperienza più appagante, letteralmente sulla stessa lunghezza d'onda dell'universo. Calmando il corpo e la mente. Ma di questo ne parleremo presto... L'aspettativa di vita media in Italia è di poco più di 82 anni e il tempo necessario a una persona media per inspirare ed espirare è di circa 3,3 secondi. Quindi, è probabile che farai più di 780 milioni di respiri nella tua vita.
Forse ne hai già fatti la metà o forse stai per fare il tuo 800 milionesimo respiro. Ad ogni modo, secondo l'autore del bestseller "Breath", James Nestor, è molto probabile che la maggior parte dei tuoi respiri sia fatto in modo errato. Gli studi dimostrano che oltre il 40% degli esseri umani oggi soffre di ostruzione nasale cronica. Non sorprende che una percentuale ancora maggiore - circa il 50% - respiri abitualmente la bocca. E questo è davvero un bel problema. La respirazione con la bocca non è solo scarsamente adatta alla respirazione, ma più la pratichi, più le tue vie aeree devono adattarsi a questo tipo di inalazione, modificandosi in peggio. L'inalazione di aria attraverso la bocca riduce la pressione, cosicche i tessuti molli nella parte posteriore della bocca si flettono verso l'interno, creando meno spazio complessivo e rendendo più difficile la respirazione. D'altra parte, l'inalazione dal naso forza l'aria contro gli stessi tessuti nella parte posteriore della gola e li spinge verso l'esterno, rendendo così le vie aeree più pervie e la respirazione più facile. Dormire con la bocca aperta esaspera ad esempio questa condizione: i movimenti dei tessuti molli sono infatti il motivo per cui molte persone russano o soffrono di apnee notturne. Respirare col naso è importante perché permette all’aria di entrare nell’organismo più calda e pulita, ma non solo. Ciò che molte ricerche hanno messo in luce è che la salute del tessuto erettile all’interno del naso riflette quella generale dell’organismo. La digestione, la pressione sanguigna, il ciclo mestruale, le disfunzioni erettili, l’umore: tutti questi aspetti sono correlati alla respirazione e possono essere modificati, in positivo o negativo, attraverso essa. Inizia quindi a prendere consapevolezza di come respiri, valutando se utilizzi nel modo oppportuno il naso per respiare e non la bocca. Questo è il primo passo per ottimizzare il tuo benessere attraverso una corretta respirazione. Ma di come migliorare il tuo modo di respirare e di come questo possa aituarti a migliorare anche il tuo umore e la tua serenità ne parleremo ancora e in modo più approfondito. Se stai cercando di ottenere un obiettivo c'è una domanda che può darti tutte (o quasi) le risposte che ti servono per aiutarti ad arrivare alla tua meta.
Pensa esattamente a quello che vuoi diventare. Che tu voglia ottenere soddisfazioni in ambito lavorativo o semplicemente perdere quei chili di troppo messi su durante la pandemia.... Bene, ora prima di fare qualsiasi cose durante la tua giornata, fatti questa utile domanda: "SE FACCIO QUESTA COSA, MI SARA' UTILE PER ARRIVARE AL MIO OBIETTIVO?" Se la risposta è no, non farla. E' semplice. Inutile farsi tante pippe mentali. Se non ti serve per il tuo obiettivo, evita di farla. Ad esempio, ti invitano a mangiare la pizza mentre sei a dieta? "No, grazie." E non inventare scuse a te stesso del tipo "chissà cosa diranno se non ci vado?" o "ma se non vado, i miei amici ci rimarrano male..." Mi stai dicendo che un tuo amico potrebbe mettere in dubbio la tua amicizia se per qualche settimana non esci a mangiare la pizza??? Su... dai... lo vedi che è solo una scusa della tua mente?!? Oppure pensa a quando ti invitano a partecipare a qualche evento di lavoro di cui ti interessa davvero poco e magari accetti solo per compiacere il capo o qualche collega. Mettere parte del tuo tempo in qualcosa che non ti è utile per arrivare dove vuoi arrivare è solo un inutile deviazione dalla tua strada verso la meta. Non lasciarti suggestionare dalla necessità di sembrare disponibile. Nel lavoro, quando si tratta di arrivare ad un obiettivo, non vengono premiate le persone per la loro simpatia, ma semplicemente per la loro bravura. Dedicarti ad attività che non ti aiutano a realizzare i tuoi desideri, ti ruba solo tempo ed energie. Impara la difficile, ma salutare arte di dire di "No". Lo so che a volte è molto difficile, ma dire "no" alle cose che non ti servono per i tuoi obiettivi è dire "si" ad una vita più soddisfacente e appagante. |
AutoreFarmacista e lifestyle coach certificato Metodo Ongaro. Ideatore del Metodo Intestino Felice. |
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