Secondo uno studio britannico, i bambini che saltano regolarmente la colazione potrebbero non riuscire ad assumere le quantità raccomandate di nutrienti essenziali.
I risultati della ricerca pubblicata on line nel British Journal of Nutrition il 17 agosto (questo l'articolo integrale) hanno infatti evidenziato che nei bambini che saltavano la colazione ogni giorno aumentavano le probabilità di non assumere sufficienti quantità di ferro, calcio, iodio e folati rispetto ai bambini che, al contrario, facevano colazione tutte le mattina. I coautori dello studio, Gerda Pot e Janine Coulthard del Kings College London hanno evidenziato in un'intervista a Reuter Health che "nel gruppo di bambini che consumavano regolarmente la loro prima colazione vi era una percentuale maggiore di soggetti in cui la quantità assunta di nutrienti era pari a quella consigliata rispetto a chi invece saltava la colazione" "Questi risultati suggeriscono che fare regolarmente la colazione potrebbe svolgere un ruolo importante nel garantire che un bambino assuma le quantità raccomandate di questi micronutrienti chiave", sostengono Pot e Coulthard. Sebbene i bambini più grandi avessero più probabilità di saltare la prima colazione, la mancanza nutrizionale giornaliera era tuttavia più marcata nel gruppo dei bambini più piccoli che saltavano la colazione quotidiana. "La ricerca ha indicato che anche se nei gruppi di bambini tra i 4 e i 10 anni vi era una maggior propensione a fare la colazione rispetto al gruppo di soggetti tra gli 11 e i 18 anni, le carenze maggiori nell'assunzione di micronutrienti sono state osservate proprio nel gruppo di età più giovane quando si confrontavano i giorni in cui gli stessi bimbi facevano la colazione rispetto ai giorni in cui al contrario non assumevano alcun alimento alla mattina. Per questo motivo, può quindi essere particolarmente importante assicurare che i bambini compresi nella fascia di età di questo gruppo più giovane (4-10 anni) mangino regolarmente una sana colazione, sia a casa che nelle mense scolastiche". I ricercatori hanno esaminato i diari alimentari di quattro giorni per quasi 1.700 bambini di età compresa tra 4 e 18 anni. Le informazioni sono state raccolte da un'indagine annuale nazionale sulla dieta e sull'alimentazione tra il 2008 e il 2012. La "colazione" era definita come l'assunzione di più di 100 calorie tra le 6 e le 9 del mattino. Nel complesso, circa il 31% dei bambini faceva la prima colazione ogni giorno, il 17% non consumava mai la prima colazione e il rimanente 52% mangiava solo alcune mattine, mentre saltava la colazione in altri giorni. In quest'ultimo gruppo, i ricercatori hanno anche confrontato le differenze nell'assunzione di nutrienti da parte dello stesso bambino nei diversi giorni. Il team ha evidenziato che il 6,5% dei bambini di età compresa tra 4 e 10 anni saltava la prima colazione ogni giorno, rispetto al quasi 27% dei ragazzi tra gli 11 e i 18 anni. Le ragazze avevano più probabilità di saltare la prima colazione rispetto ai ragazzi, mentre il reddito familiare tendeva ad essere più alto nelle famiglie dei bambini che facevano colazione ogni giorno. Più del 30% dei bambini che saltavano la colazione non aveva assunto abbastanza ferro durante il giorno, rispetto a meno del 5% dei bambini che al contrario avevano fatto la prima colazione. Circa il 20% dei bambini che saltavano la colazione avevano bassi livelli di calcio e iodio, rispetto a circa il 3% dei bambini che mangiavano a colazione. Circa il 7% dei bambini che saltavano la colazione aveva inoltre valori di folati più bassi rispetto a nessuno nei gruppi che facevano la colazione. I ricercatori hanno anche evidenziato che nei bambini che saltavano la colazione vi era un aumento dell'assunzione di grassi. I bambini che non mangiavano al mattino non sembravano inoltre compensare la mancanza della colazione assumendo più calorie più tardi durante il giorno. Infatti, i bambini che non facevano la prima colazione assumevano lo stesso numero o meno calorie totali dei bambini che al contrario mangiavano al mattino ogni giorno. Pot e Coulthard hanno inoltre evidenziato che assicurare che i bambini abbiano la prima colazione sembra essere più difficile nel gruppo di età più elevata, probabilmente per la minor propensione alla supervisione dei genitori. "Una tattica sarebbe quella di coinvolgere i bambini nella preparazione della colazione, magari predisponendo qualcosa la sera prima quando ad esempio il tempo a disposizione al mattino fosse troppo poco". Gli autori hanno infine suggerito che nei social media si possono recuperare facilmente idee con ricette sane, semplici e gustose tra le quali far sceglieri la colazione ai bambini, aggiungendo che postare la foto delle loro "creazioni" on line potrebbe essere un ulteriore modo per coinvolgere i ragazzi nel costruire la buona abitudine della colazione mattutina. Buona VIta! :) Fonte: Reuters Se sei in cerca di buone notizie, questa è davvero una buona notizia.
Sembra infatti che secondo i risultati di un recente studio si possano salvare le vite di migliaia di neonati ogni anno grazie ad una specifica miscela di batteri "buoni" ad un costo decisamente abbordabile. Il team di ricercatori dell'Università del Nebraska Medical Center College of Public Health ha infatti determinato che un semplice cocktail simbiotico - la combinazione di Lactobacillus plantarum, un probiotico, insieme ad un fruttooligosaccaride, prebiotico - può aiutare a prevenire casi di sepsi (a volte mortali) e diminuire le infezioni delle vie respiratorie inferiori nei neonati. Secondo i risultati della sperimentazione clinica pubblicata il 16 agosto sulla prestigiosa rivista Nature, una combinazione di L. Plantarum e FOS è stata capace di ridurre la sepsi nei neonati del 40 per cento a un costo di circa $ 1 per neonato. I risultati riflettono il risultato di 15 anni di ricerca che ha coinvolto oltre 4.000 bambini negli Stati Uniti e in India e che potrebbero avere un notevole impatto sulla salute infantile in tutto il mondo. La sepsi è una malattia sistemica generata da una elevata risposta infiammatoria dell'organismo in seguito al passaggio nel sangue di microrganismi patogeni provenienti da un focolaio sepsigeno che può danneggiare organi vitali e condurre fino alla morte. E' un'infezione che si manifesta in modo molto rapido e con una certa frequenza specialmente nei paesi in via di sviluppo. Nel mondo più di 600.000 bambini muoiono di infezioni del sangue ogni anno. La miscela speciale utilizzata nello studio comprendeva un probiotico chiamato Lactobacillus plantarum ATCC-202195 combinato con fruttooligosaccaride (FOS), una preparazione simbiotica orale sviluppata dal dott. Panigrahi, professore, epidemiologo e pediatria dell'Università del Nebraska. Come sottolineato in altre occasioni in questo blog, i probiotici, batteri vivi e lieviti sono indispensabili per la nostra salute, in particolare per il sistema gastroenterico. I simbiotici sono combinazioni di probiotici con un supplemento di FOS, sostanze in grado di promuove la crescita dei batteri "buoni" e sostenere la colonizzazione del ceppo probiotico. I FOS, sono anche naturalmente presenti nel latte materno e in molti vegetali come la cipolla, la cicoria, l'aglio, l'asparago, la banana, i carciofi e altri che rappresentano il "nutrimento" per i batteri probiotici. "Questo è il più grande studio clinico sui probiotici nei neonati finanziato dai National Institutes of Health", ha detto il dottor Panigrahi. Dopo l'osservazione dei risultati di uno studio pilota effettuato nel 2008 che evidenziava una consistente colonizzazione di L. plantarum nell'intestino dei neonati data dal cocktail sinbiotico nei primi tre giorni di via, il team di Panigrahi ha arruolato oltre 4.500 neonati provenienti da 149 villaggi della provincia indiana di Odisha e li ha seguiti per i primi 60 giorni di vita, il periodo più critico per l'insorgere di infezioni septiche. Durante i primi giorni di vita, ai neonati veniva somministrata la miscela orale simbiotica per sette giorni. Il razionale era quello di aiutare la colonizzazione dell'intestino da parte di batteri non patogeni e commensali per creare un sistema immunitario ottimale che proteggesse in modo più efficace i neonati nei primi mesi di vita. I risultati dello studio randomizzato, condotto in doppio cieco e controllato con placebo hanno mostrato che nei neonati in cui veniva somministrato il cocktail simbiotico la sepsi e la morte nei primi due mesi di vita venivano ridotti del 40 per cento, più del doppio della riduzione che i ricercatori si attendevano, stimata inizialmente al 20 per cento. Non solo, il trattamento simbiotico ha anche evidenziato una riduzione delle infezioni delle vie respiratorie L'efficacia riscontrata dalla miscela simbiotica nello studio del Dott. Panigrahi è stata così elevata che lo studio è stato interrotto prima del previsto. Questi risultati portano a concludere che la formula probiotico/prebiotico utilizzata potrebbe essere presto adottata su larga scala come una sorta di "vaccino orale per la sepsi molto conveniente", così come sostenuto dallo stesso dottor Panigrahi. Un "vaccino" peraltro molto sicuro dato che la miscela orale è risultata essere ben tollerata, con solo un episodio avverso gastrointestinale riportato nello studio. Considerando i risultati di questo studio, restano aperte ancora un paio di ulteriori e interessanti domande, ovvero se anche i neonati "prematuri" possano beneficiare di questo tipo di trattamento e se l'allattamento, insieme al simbiotico, possa svolgere un ruolo complementare e sinergico nella prevenzione delle infezioni. Per Panigrahi, l'obiettivo finale non è infatti solo la prevenzione della sepsi, ma la prevenzione di tutti i tipi di malattie con i probiotici, in particolare nel contesto del crescente problema della resistenza agli antibiotici e dell'aumento dei disturbi infiammatori in tutto il mondo. Indubbiamente questo studio rappresenta un altro passo fondamentale nella comprensione dell'utilizzo dei probiotici e del ruolo del microbiota per la prevenzione e la salute del nostro organismo. Buona Vita! P.S. Le conclusioni dello studio citato sono frutto di una sperimentazione effettuata in ambito ospedaliero e sotto lo stretto controllo di un team di medici. L'utilizzo di probiotici e prebiotici nei bambini va sempre effettuato in base alle indicazioni e dopo attenta valutazione individuale del proprio pediatra. P. Panigrahi et al., “A randomized synbiotic trial to prevent sepsis among infants in rural India,” Nature, doi:10.1038/nature23480, 2017. |
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